LA RELIQUIE
Molto travagliata è la storia delle reliquie di san Bartolomeo.
Dopo la sua morte nella città di Albanopoli, ove fu scuoiato vivo, le sue spoglie vennero portate in Mesopotamia
dall'imperatore Anastasio I, ma durante il periodo anticristiano fu gettato in mare con tutto il sarcofago dagli infedeli preoccupati per l'enorme afflusso di fedeli attorno alla sua tomba.
Il sarcofago non affondò ma fu trasportato dalla corrente fino all'isola di Lipari. Lì andò il Vescovo Agatone che ne diede sepoltura e fece erigere sulle spoglie una chiesa.
San bartolomeo è oggi titolare della cattedrale di Lipari e patrono principale delle isole Eolie.
Con l'invasione musulmana della Sicilia le cattedrali cristiane furono saccheggiate e le ossa dell'Apostolo furono sparse sull'isola ove esse erano sepolte.
Raccolte da un eremite a cui san Bartolomeo apparve in sonno furono caricate su unbastimento diretto a Salerno e da li portate a Benevento da Sicardo, principe longobardo nell'838.Nella sede beneventana, il sacro deposito fu sempre conservato con devota e gelosa vigilanza anche in situazioni di grande pericolo, come quando l'imperatore Ottone III
nell'anno 1000 ne pretese la consegna. In quell'occasione, al posto del santo, gli fu consegnato il corpo di san Paolino,
vescovo di Nola. Accortosi dell'imbroglio l'imperatore cinse la città d'assedio, ma non riuscendo ad espugnarla fece ritorno a Roma.
La prima ricognizione
delle reliquie fu fatta nel 1338 dall'Arcivescovo Arnaldo Brusacco durante un concilio provinciale
Le ossa, dopo essere state mostrate singolarmente ai vescovi ed al popolo accorso, furono riposte in una pregiata cassa di bronzo dorato, che seppur rovinata dai bombardamenti del II conflitto mondiale, ancora si conserva nel museo diocesano.
Le seconda ricognizione fu fatta da papa Benedetto XIII ( Papa Orsini )il 13 maggio 1698.
Dopo il controllo innanzi a 23 vescovi, magistrati ed al popolo ammesso, le reliquiefurono riposte in nove ampolle, otto delle quali furono racchiuse nell'urna di porfido ed
una, contenente l'intero osso del metacarpo fu destinata alla venerazione pubblica.
Nel 2001, prima dell'inizio dei restauri della Basilica del 1729, l' Arcivescovo Sprovieri ha indetto La terza ricognizione canonica delle reliquieDall'ampolla vitrea n. 4 sono stati prelevati alcuni frammenti ossei destinati alla chiesa cattedrale di Lipari e alle sei parrocchie dell'Arcidiocesi di Benevento intitolate all' apostolo. delle reliquie fu fatta nel 1338 dall'Arcivescovo Arnaldo
Dopo la sua morte nella città di Albanopoli, ove fu scuoiato vivo, le sue spoglie vennero portate in Mesopotamia
dall'imperatore Anastasio I, ma durante il periodo anticristiano fu gettato in mare con tutto il sarcofago dagli infedeli preoccupati per l'enorme afflusso di fedeli attorno alla sua tomba.
Il sarcofago non affondò ma fu trasportato dalla corrente fino all'isola di Lipari. Lì andò il Vescovo Agatone che ne diede sepoltura e fece erigere sulle spoglie una chiesa.
San bartolomeo è oggi titolare della cattedrale di Lipari e patrono principale delle isole Eolie.
Con l'invasione musulmana della Sicilia le cattedrali cristiane furono saccheggiate e le ossa dell'Apostolo furono sparse sull'isola ove esse erano sepolte.
Raccolte da un eremite a cui san Bartolomeo apparve in sonno furono caricate su unbastimento diretto a Salerno e da li portate a Benevento da Sicardo, principe longobardo nell'838.Nella sede beneventana, il sacro deposito fu sempre conservato con devota e gelosa vigilanza anche in situazioni di grande pericolo, come quando l'imperatore Ottone III
nell'anno 1000 ne pretese la consegna. In quell'occasione, al posto del santo, gli fu consegnato il corpo di san Paolino,
vescovo di Nola. Accortosi dell'imbroglio l'imperatore cinse la città d'assedio, ma non riuscendo ad espugnarla fece ritorno a Roma.
La prima ricognizione
delle reliquie fu fatta nel 1338 dall'Arcivescovo Arnaldo Brusacco durante un concilio provinciale
Le ossa, dopo essere state mostrate singolarmente ai vescovi ed al popolo accorso, furono riposte in una pregiata cassa di bronzo dorato, che seppur rovinata dai bombardamenti del II conflitto mondiale, ancora si conserva nel museo diocesano.
Le seconda ricognizione fu fatta da papa Benedetto XIII ( Papa Orsini )il 13 maggio 1698.
Dopo il controllo innanzi a 23 vescovi, magistrati ed al popolo ammesso, le reliquiefurono riposte in nove ampolle, otto delle quali furono racchiuse nell'urna di porfido ed
una, contenente l'intero osso del metacarpo fu destinata alla venerazione pubblica.
Nel 2001, prima dell'inizio dei restauri della Basilica del 1729, l' Arcivescovo Sprovieri ha indetto La terza ricognizione canonica delle reliquieDall'ampolla vitrea n. 4 sono stati prelevati alcuni frammenti ossei destinati alla chiesa cattedrale di Lipari e alle sei parrocchie dell'Arcidiocesi di Benevento intitolate all' apostolo. delle reliquie fu fatta nel 1338 dall'Arcivescovo Arnaldo